Onorevoli Colleghi! - Le difficoltà che incontrano le famiglie nelle quali è presente un portatore di handicap grave sono moltiplici e non sempre i servizi forniti dall'assistenza pubblica sono sufficienti a sollevare, in maniera adeguata, tali famiglie dalle enormi difficoltà della vita quotidiana. Per questo motivo, spesso, uno dei genitori si vede costretto ad abbandonare prematuramente il proprio lavoro, per poter sopperire alle esigenze derivanti dal dover assistere un figlio affetto da grave disabilità. Il tema della disabilità più volte nella scorsa legislatura è stato oggetto di disamina; in particolare, sulla necessità di adottare misure atte a conciliare i tempi del lavoro, anche ai fini della maturazione dei requisiti per il riconoscimento della pensione, con l'attività che si svolge per accudire i disabili, si è registrato un grande consenso da parte dei diversi schieramenti politici in occasione del dibattito sul disegno di legge delega di riforma del sistema pensionistico.
      Purtroppo questioni di bilancio hanno impedito di agire come si sarebbe voluto, anche se con la legge 23 agosto 2004, n. 243, si è ottenuto l'importante risultato di riconoscere il diritto, ai lavoratori disabili nonché ai lavoratori che si prendono cura di familiari conviventi disabili e che trasformeranno il loro rapporto di lavoro da tempo pieno a part-time, di usufruire di forme di contribuzione figurativa come se prestassero attività lavorativa a tempo pieno.
      Cari colleghi! Si ritiene il tema della disabilità troppo serio e troppo importante per non riproporre, anche il questa legislatura, benefìci pensionistici in favore

 

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dei lavoratori genitori di soggetti disabili.
      Pertanto si propone, per coloro che alle esigenze lavorative devono per forza di cose anteporre quelle familiari, che lo Stato venga loro incontro dando la possibilità di andare in pensione con venticinque anni di versamenti di contributi previdenziali, indipendentemente dall'età anagrafica.
      Ovviamente, questo beneficio è accordato ad uno soltanto dei genitori del disabile grave ed è correlato al reddito; pertanto possono avvalersene solo i soggetti il cui reddito familiare non eccede, al lordo, i 55.000 euro annui.
 

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